lunedì 14 aprile 2014

Come si scrive una fiaba?

La stanchezza è tanta, oggi, per una giornata densa di lavoro. Ma il tempo per una piccola storia, per aggiungere un piccolo tassello a questo puzzle che si sta componendo su queste pagine lo trovo.
Allora, si parlava di fiabe, del luogo in cui nascono gli spunti per le fiabe. Non ho parlato di una delle fonti più meravigliose: i sogni. Molto spesso i sogni offrono fiabe complete, che magari non comprendiamo, ma che sono già quasi perfette così.
Altre volte  le immagini e le cose straordinarie che accadono nei sogni diventano come trampolini di lancio per far partire una storia. Una bicicletta che si trasforma in un cavallo e ci corre incontro, un bosco magico e selvaggio in cui all'improvviso compare un cartello con una scritta...
Potrei andare avanti a lungo, ma credo di aver reso l'idea. Alice nel Paese delle Meraviglie è un esempio classico di cose talmente sorprendenti da poter essere "arrivate" solo dal mondo dei sogni.
E poi?
E poi si compone la storia, una lettera dopo l'altra, una parola dopo l'altra.
Quando le persone mi chiedono "Ma come si fa a tradurre un libro intero?" la mia risposta di solito è "Una pagina alla volta."

I manuali di scrittura creativa propongono diverse "formule" per far funzionare una fiaba. Contengono spesso molti consigli utili e sensati, ma la verità è che poi le fiabe tendono a sfuggire agli schemi. Per esempio, è vero che molte fiabe seguono una traccia "classica" che sembra un cammino iniziatico, in cui l'eroe si allontana da casa, affronta diverse prove che lo trasformano e lo rendono finalmente in grado di provvedere a se stesso, ma ce ne sono moltissime che sfuggono completamente a questo schema narrativo. Si può per esempio constatare (tristemente) che quando si tratta di personaggi femminili è più frequente lo schema in cui l'eroina è imprigionata o chiusa da qualche parte. La Bella Addormentata prigioniera del suo castello, La figlia del Mugnaio che deve filare la paglia in oro chiusa in una stanza, la Bella che accetta di vivere rinchiusa nel castello della Bestia...
In ogni caso, sarebbe molto triste cercare a tutti i costi di comprimere una bella storia in una forma non sua, solo per adattarla a "modelli" che funzionano molte volte, ma altrettante no.
Se vi piace scrivere fiabe, o storie, il mio consiglio è quello di ascoltare tutti i consigli, di leggere i manuali, di seguire eventualmente dei corsi... e poi di decidere di testa vostra.
La cosa più importante, alla fine, è che la storia che avete scritto possa piacere a voi, magari ricordando che Via col vento è stato giudicato "un romanzo che non avrebbe mai fatto guadagnare un penny a nessuno" e che persino Harry Potter è stato rifiutato da diversi editori, all'inizio.
Siate voi stessi, esprimete la vostra fantasia, ascoltate i vostri sogni, e sono certa che le fiabe verranno. E saranno belle, saranno vostre.
E poiché qui siamo nel mondo delle fiabe e dei giochi, vi lascio con una sorta di indovinello, a cui risponderò domani:
come fa un bambino non ancora nato a scegliersi il nome?





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