venerdì 25 aprile 2014

Le fate in giardino



Le fate in giardino


Un pomeriggio sonnacchioso, con migliaia di piumini che volteggiano lenti nell’aria.
Un piccione posato a pochissima distanza da me che si scrolla le piume, tranquillo e incuriosito.
E se quei piumini bianchi fossero minuscole fate?
Il giardino è da sempre un luogo in cui ci si aspetta un incontro con le creature incantate. Forse perché ogni creatura viva possiede un suo incanto.
Delle tantissime amiche piante che condividono con me l’appartamento e il balcone, saprei dire di ognuna che personalità ha. In qualche modo ci “parlano” se sappiamo ascoltare. C’è il papiro, che è un po’ il compagnone del gruppo, sempre pronto a farsi un’abbondante bevuta e a levare gli steli eleganti ornati in cima da quei buffi pennacchi baldanzosi. C’è l’aristocratica amaranta, che si irrita subito e ingiallisce le foglie se le annaffiature e la luce non sono di suo gusto. Le esuberanti orchidee, con le loro profusioni di fiori simili a farfalle. La spettinata asparagina che butta steli lunghissimi per ogni dove… e poi naturalmente le petunie, i gerani, i gelsomini, i ficus, la gardenia…
Quando il cuore è tranquillo, è facilissimo vedere  in ognuna una presenza incantata.
E il cuore tranquillo me lo hanno insegnato le fiabe.  Perché non si entra a Feeria con il cuore chiuso, questo è sicuro.
Se ci si approda per sbaglio, si rimane come ciechi e sordi. Non si scorgono gli scoiattoli che corrono veloci sui rami, le fate che posano pazientemente ghirlande di rugiada sui fiori, gli gnomi che si nascondo nelle loro casette ai piedi degli alberi.
Mi sono tanto stupita, approfondendo la medicina cinese, di scoprire che c’è tutta una scienza per far funzionare bene il meridiano  del cuore. Per questa medicina, ricordo, la salute e il benessere sono legati  allo scorrere armonioso dell’energia nei diversi meridiani. Il meridiano del cuore si chiude quando qualcuno a cui vogliamo bene ci dice parole che feriscono, per esempio. Si chiude per i sentimenti non ricambiati, per le piccole sgarberie, per le ingiustizie. Mi piace pensare che tanti millenni fa uomini saggi abbiano costruito una scienza del benessere che si basa anche su una sorta di pulizia mentale, sull’equilibrio dei sentimenti, delle emozioni e dei pensieri. Capire che a volte l’ispirazione non arriva perché siamo noi che in quel momento abbiamo il cuore chiuso può servire. Non sempre è facile riaprirlo, ma sapere che si può fare è già molto. Quando l’irritazione e le piccole noie del vivere prendono il sopravvento e ci troviamo sbarrate le porte di Feeria, possiamo ritrovare l’accesso calmando la mente, riaprendo il cuore.
A volte restare per qualche tempo tranquilli in mezzo al verde è un toccasana. Quando il cuore ritorna tranquillo, ritorna anche l’incanto.   
E i piumini dei pioppi potrebbero davvero essere minuscole fate che volteggiano nell’aria.

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