mercoledì 28 maggio 2014

Lupo bianco e corvo nero

Chiedo scusa, ma non sono riuscita a postare la fiaba ieri sera. Comunque, eccola qui


Lupo bianco e corvo nero

Quello era un inverno particolarmente rigido anche per le foreste del Grande Nord. Il cibo scarseggiava e gli animali affamati percorrevano il territorio in lungo e in largo alla ricerca di qualcosa per sfamarsi.
In mezzo al candore della neve, si aggirava un lupo che sembrava baciato dalla sorte perché, avendo un manto candido, si mimetizzava perfettamente.
Il lupo bianco leggeva nelle tracce della neve gli spostamenti delle sue prede, poi si acquattava dove aveva maggiori possibilità di coglierle alla sprovvista. Rimaneva immobile fino a quando non erano abbastanza vicine e poi, con un balzo se ne impadroniva.
Ma quell’inverno era difficile anche per lui, così quel giorno si aggirava affamato senza trovare nemmeno una traccia.
E poi, vicinissimo a lui, si posò un corvo. Era nero come la pece e sulla neve spiccava come un pugno in un occhio.
Il lupo spiccò un balzo e lo strinse tra le zampe.
“Risparmiami” disse il corvo. “Non sai quanto potrei esserti utile.”
“Certo che puoi essermi utile: come pasto” rispose il lupo.
“No, no. Lasciami andare. Non te ne pentirai.”
Il lupo aveva fame, ma quell’uccellaccio non aveva proprio l’aria appetitosa, nero nero e scarno com’era.
“Va bene, ti lascio andare. Ma se non manterrai la parola, la prossima volta non sarò tanto generoso.”
Il corvo fece un segno d’assenso. Appena il lupo aprì le zampe, però, volò subito più alto che poteva.
Il lupo era tanto disgustato che dovette scrollarsi per bene la pelliccia.
Poi si rimise in cerca di tracce.
Ma ecco che dopo un po’ tornò il corvo. “Ho trovato delle tracce per te, seguimi!”
Adesso il corvo volava basso, per consentire al lupo di seguirlo, e il lupo gli correva agilmente dietro, tenendo il passo.
Se ci fosse stato qualcuno a vederli, il corvo nero che volava in mezzo alla neve e il lupo bianco che lo seguiva, lo avrebbe davvero trovato un bello spettacolo.
E infatti, qualcuno a vederli c’era.
Una donna antica, che si muoveva senza lasciare impronte sul terreno. La Donna del Bufalo Bianco
Il corvo guidò il lupo sulle tracce della sua preda e il lupo, per riconoscenza, divise il suo pasto con lui.
Poi si misero a riposare in una radura, cercando di scaldarsi un po’ ai raggi di quel sole invernale.
Donna del Bufalo Bianco comparve loro davanti all’improvviso.
Gli animali si alzarono in segno di deferenza mentre lei diceva: “Che cosa combinate, voi due? Caro lupo, non sai che c’è un motivo se sei bianco come la neve? Caro corvo, anche tu sei stato fatto nero come la notte per una ragione. Perché volete infrangere le leggi che vi vogliono opposti?”
“Perché insieme siamo invincibili,” rispose il lupo. “Ognuno di noi è forte nel proprio ambiente, ma insieme, non c’è ambiente che possa batterci. Il corvo vede le tracce, anche quelle dei cacciatori che potrebbero abbattermi per la mia pelliccia, e io, con la mia forza e il mio manto bianco, posso cacciare a terra mille volte meglio di lui e proteggerlo dai pericoli quando si posa.”
La Donna del Bufalo Bianco li osservò a lungo dritti negli occhi.
“E sia,” disse infine. Siete stati creati per essere opposti, ma avete trovato il modo di incontrarvi e avete scoperto la forza che da questo può scaturire. Vi rendo onore, per questo. Ma gli opposti sulla terra, per ora, devono rimanere tali. Quindi vi vieto di dire ad altri quello che avete scoperto. Questa è una strada che ognuno deve trovare per proprio conto. Siamo d’accordo?”
Gli animali abbassarono la testa in segno di assenso e la Donna del Bufalo Bianco se ne andò, silenziosa come era venuta.
Da allora, il lupo bianco e il corvo nero continuano a cacciare insieme, nelle foreste del Grande Nord. Se qualcuno li osserva, fingono ancora di essere nemici per rispetto dell’antico patto.
Ma se osservate bene, se li osservate davvero bene, potreste scoprire qualcosa….
 

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