domenica 1 giugno 2014

Il folletto col singhiozzo

Il folletto col singhiozzo

Quella mattina tutto si svolgeva come al solito, a casa di Hans il folletto.
La mamma era affaccendata in cucina, quando uno strano suolo la fece fermare per qualche istante: hip. Hip. HIP.
Il suono si avvicinava e infine Hans, con l’aria assonnata e il berretto di traverso, fece il suo ingresso in cucina.
“Che bel singhiozzo ti è venuto!” disse la mamma con un sorriso comprensivo.
“Hip!” disse Hans.
“Qua, fai colazione che poi devi andare a prendere la legn…”
“Hip!”
All’improvviso, una catasta di legna comparve nell’angolo della cucina.
“Oh, oh!” disse la mamma.
“Hip!” disse Hans.
“Trattieni il fiato, è un buon rimedio contro il signiozzo:”
“Hip!”
Hans trattenne il fiato fino a quando la faccia e le orecchie gli diventarono tutte rosse. Poi, quando non ne poté più, inspirò. “Hip. Hip. Hip.”
“ Non t’è passato. Prova a bere sette piccoli sorsi d’acqu…”
“Hip!”
Una secchiata d’acqua allagò buona parte della cucina.
“Via Hans,” disse la mamma molto meno comprensiva. “Vedi che qui fai danni. Vai a farti passare quel singhiozzo fuori, da bravo. Eccoti un bel pezzo di pane e marmellat…”
“Hip!”
Una bella fila di barattoli comparve subito sul tavolo. Erano tutti di marmellata di more, la preferita di Hans.
La mamma strinse forte la bocca, diede al folletto il suo pane e marmellata e lo spinse fuori dalla porta.
Hans sedette su un tronco e iniziò a sbocconcellare controvoglia la sua colazione tra un “hip” e l’altro.
In quella arrivò il suo amico Pettirosso. “Ciao Hans! Colazione all’aperto, oggi, eh? Me ne daresti qualche briciol…”
“Hip!”
Quello che emerse qualche secondo dopo da una montagnola di briciole più alta di lui era un Pettirosso molto   offeso. “Hip,” fece Hans in tono di scusa, ma quello si scrollò e se ne volò via borbottando: “Che maniere!”
 A quel punto risuonò una risata, mentre Coniglio, un altro amico di Hans, si rotolava per terra per il gran ridere. “Che spasso! Mai visto Pettirosso tanto arrabbiato! Ti sei preso il singhiozzo-desiderio, vero?”
“Hip!”
“Bene! Allora, se non ti dispiace, amico mio, vorrei un po’ di carot…”
“Hip!”
Coniglio fu sommerso dalle carote, tra cui si rotolava ridendo come un matto.
Quando finalmente riuscì a calmarsi, prese una carota e andò a sedersi vicino a Hans.
“Non ti preoccupare,” disse sgranocchiandola di gusto. “Ho un rimedio infallibile.”
Hans gli sorrise debolmente, “Hip!”
E… BUM! Il colpo di zampa di Coniglio sul tronco risuonò per tutto il bosco. Hans sobbalzò per lo spavento, facendo finire per terra la sua colazione.
“Hip. Hip…”
“Non ti è passato?” disse Coniglio osservando Hans con curiosità. “Strano. Funziona sempre. Direi che dobbiamo andare a casa della Strega del bosco. Lei avrà la soluzione.”
Un po’ tirando Hans e un po’ spingendolo, Coniglio si avviò per il bosco sgranocchiando un’altra carota ed evitando di parlare.”
Quando furono alla casetta della Strega, si affacciarono sull’uscio e Coniglio chiese: “Si può?”
La Strega del bosco, che era una donna bellissima con lunghi capelli biondi, era vicino al paiolo sul fuoco, da cui usciva un profumo di erbe. “Entrate, accomodatevi. Il rimedio per Hans è quasi pronto,” disse la Strega.
“Come facevi a sapere che stavamo arrivando?” volle sapere Coniglio.
“Indovina! Il singhiozzo del tuo amico si sente fin qui da questa mattina!” sorrise la strega versando un mestolo di una cosa verdastra in una tazza che posò davanti a Hans: “Coraggio. Bevi, che ti passa tutto.”
“Hip!” fece mestamente Hans guardando con diffidenza il contenuto della tazza. Poi, preso coraggio, bevve il contenuto.
La Strega e Coniglio lo guardavano pieni di trepidazione.
“Hip!”
I due iniziarono a consultarsi sul rimedio migliore per quel singhiozzo ostinato e intanto Hans, che non aveva ancora fatto colazione e iniziava ad avere un po’ fame si accorse che sul tavolo c’era un piatto di biscotti ricoperti di zucchero dall’aria invitante. Ne prese uno. Era proprio buono. Ne prese un altro.
“Potremmo provare con l’erba gatta,” Stava dicendo Coniglio, ma la Strega scuoteva la testa. 
 “Era già nel rimedio che gli ho dato. Forse un bello spavento?”
“Macché, ci ho già provato,” disse Coniglio con aria assorta.
A quel punto Hans, che aveva mangiato quasi tutti i biscotti, si avvicinò per dire la sua:” Nemmeno trattenere il fiato e bere sette sorsi d’acqua ha funzionato…”
I tre continuarono a fare congetture per un bel po’, fino a quando la Strega fissò il folletto: “Ma, Hans, ti è passato!”
“In effetti sì,” disse Hans togliendosi il berretto per grattarsi la testa. A quel punto una massa di capelli gli scese sulle spalle e oltre.
“Oh no!” genette la Strega. “Hai mangiato tu i biscotti contro la calvizie che erano sul tavolo?”
“Erano biscotti contro la calvizie?” I tre si fissarono per qualche istante, poi Coniglio iniziò a rotolarsi per terra con quella sua risata contagiosa, imitato ben presto dagli altri due.
Forse sono ancora lì a ridere, perché queste sono cose che succedono, nel Grande Bosco…


Anche oggi ce l'abbiamo fatta. Buone fiabe, buonanotte!

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