domenica 10 dicembre 2017

Corvina



Fiaba di Federica Rossi di Inchiostro Rosa



Corvina

Aveva bellissimi occhi neri come la pece e i capelli, neri anch'essi, erano lucidi e raccolti in una lunga treccia. Il suo nome era Corvina ed era figlia della dama di compagnia della regina Elena. Sua madre apparteneva ad una antica famiglia di nobili decaduti ed in gioventù era stata grande amica della principessa Elena. Quando Elena era stata scelta in moglie da Re Augusto, aveva portato con sé Bianca e la piccola Corvina.
Elena stessa aveva avuto una figlia...bionda e delicata come un pulcino, cresciuta in bellezza, bontà e grazia, ma così delicata e sensibile da far pensare che mai avrebbe potuto affrontare tutte le responsabilità di una futura regina.
Corvina e Floriana, così si chiamava la principessa, erano molto legate, avevano giocato insieme per tanti anni e condiviso i precettori reali, entrambe avevano ricevuto un'ottima istruzione, in più Corvina eccelleva nell'arco e nel maneggiare la spada. A vederla duellare, non avresti saputo dire fosse uomo o donna.
Ora che non erano più bambine sognavano il loro futuro...
Floriana si vedeva accanto ad un saggio e premuroso principe reggente. Corvina non era sicura di volersi sposare ma era certa che avrebbe avuto una vita piena di avventure ed esperienze eccitanti.
Entrambi i sogni, però, furono infranti, allorché una grande guerra vide coinvolto Re Augusto ed i suoi alleati. Il perfido Re Marco, che da tempo minacciava i confini del regno di Augusto, decise di invaderlo con il suo forte esercito portando morte e distruzione, dapprima nelle periferie e poi sempre più vicino al castello, che in breve venne assediato.
Il Re Augusto, d'accordo con la regina e la sua dama, decise di allontanare le due giovani che vennero affidate al capitano della guardia reale, perché le portasse in salvo presso qualche regno amico. Consegnarono alla principessa l'anello con il sigillo, perché potesse farsi riconoscere, una lettera e dei denari che garantissero un viaggio tranquillo. Le fanciulle abbracciarono i genitori e non senza riluttanza lasciarono la loro amata casa travestite da contadine. Si muovevano per vie secondarie, senza parlare con nessuno, fermandosi solo in locande fuori mano. Floriana tremante si stringeva a Corvina che con aria sicura si muoveva nel buio e tra la gente. Il capitano però cominciava a dare segni di impazienza e cominciava a mancare di rispetto alle giovani, finché una notte Corvina, che non riusciva a prendere sonno, ascoltò per caso una conversazione fra alcuni balordi e colui che avrebbe dovuto scortarle.
Le intenzioni del capitano erano chiare, le avrebbe vendute per pochi denari, derubandole della lettera e dell'anello. Corvina che era assai coraggiosa balzo fuori all'improvviso e con scatto felino rubò la spada al capitano, trafiggendolo a morte. Poi affrontò i due omacci che, impreparati ad una simile avversaria, caddero sotto i suoi colpi. Poi veloce tornò in camera. Andò allo specchio e si tagliò la lunga treccia nera, smise gli abiti da donna, prendendo in prestito alcuni vecchi indumenti da uomo, appartenuti al figlio della locandiera ed insieme alla sgomenta Floriana, che ancora non aveva compreso l'accaduto, lasciò il posto alle prime luci dell'alba.
Da quel momento Corvina nascose le sue vere sembianze sotto abiti maschili, per meglio difendere se stessa e la principessa.
Le due donne non parlavano mai con nessuno, quando necessitavano di cibo e alloggio Corvina abbassava il tono della voce e nessuno sospettava mai nulla.
Attraversarono molti paesi devastati dalla guerra, condivisero la fame e il freddo con la gente che aveva perso tutto durante i crudeli attacchi dell'esercito di Re Marco.
Giunte quasi al confine, le due donne si imbatterono in un piccolo gruppo di soldati capeggiati da un giovane condottiero. Il capitano, dalla figura forte e sicura, portava una bella barba bruna e aveva occhi intensi e dolci. Corvina sentì le sue guance arrossire allorché quegli occhi si posarono su di lei. Il giovane si offerse di scortare la bionda fanciulla ed il suo accompagnatore fino ad un luogo sicuro ma, proprio in quel momento, vennero accerchiati da una marmaglia di ladroni in cerca d'oro e di armi. Immediatamente cominciò la battaglia e Corvina, mettendo in salvo l'amica, si battè con audacia a fianco del giovane, al quale infine salvò la vita. I pochi ladroni rimasti si diedero alla fuga.
Il giovane condottiero ringraziò calorosamente lo sconosciuto e, presentandosi come il principe Ruggero di Terrabruciata, lo invitò, insieme alla donna che proteggeva, presso il suo castello.
Le due fanciulle conoscevano il regno di Terrabruciata e sapevano che il suo sovrano era un buon amico di Re Augusto. Quindi seguirono fiduciose il principe.
Arrivati a palazzo gli ospiti furono accompagnati in calde e accoglienti stanze.
Dopo molto tempo poterono ritemprarsi con un bel bagno e riposare in morbide lenzuola.
Furono dati abiti nuovi ad entrambe, una bella veste color del cielo a Floriana ed un completo di velluto blu al suo coraggioso accompagnatore. E così abbigliate le due fanciulle si presentarono ai sovrani. Tutta la corte rimase abbagliata dalla bellezza soave di Floriana e quando questa presentò la lettera del padre e mostrò l'anello col sigillo reale l'accoglienza fu ancora più calorosa. Ma la sorpresa maggiore fu il momento in cui Floriana rivelò a tutti l'identità della sua scorta, che sfilandosi il copricapo lasciò cadere sulle spalle gli splendidi capelli neri, che nel frattempo erano ricresciuti.
Il principe Ruggero rimase estremamente colpito dalla bellezza di Corvina e ricordando la sua maestria nella battaglia e il suo coraggio, se ne innamorò perdutamente.
D'altro canto l'avvenenza e la dolcezza di Floriana avevano fatto breccia nel cuore di Renato, il fratello minore di Ruggero.
Il re e la regina non poterono che approvare queste felici unioni.
Ben presto la guerra finì e il prepotente Re Marco fu sconfitto ed ucciso in battaglia. Floriana poté riabbracciare i suoi genitori e Corvina la sua amata mamma.

Poi entrambe convolarono a nozze e vissero felici per lungo tempo accanto ai loro sposi, condividendo oneri e onori, dimostrandosi entrambe regine sagge e virtuose.

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