sabato 23 dicembre 2017

Il sogno impossibile (prima parte)



Il sogno impossibile


Il giovane Principe non voleva sposarsi. Non con le fanciulle che il Re e la Regina gli proponevano. Lui sapeva che non facevano per lui.
L’aveva sognata, la sposa che voleva, con i lunghi boccoli e gli immensi occhi color del cielo.
L’aveva vista assorta, immersa nella lettura. L’aveva vista ridere come una sorgente in un giardino.
Non aveva che i suoi sogni, per confidare nella sua esistenza, ma per lui erano abbastanza.
Purtroppo, non era lo stesso per il Re e la Regina.
“Tu vivi di sogni,” gli dicevano “ma intanto il regno ha bisogno di un nuovo re e di eredi!”
Alla fine, non vedendo altro modo di seguire il suo cuore, il Principe partì da solo nella notte, senza portare nulla con sé se non gli abiti che indossava.
Vagò a lungo per regni diversi, vivendo di quel che trovava o che riusciva a guadagnarsi con piccoli lavori umili qua e là.
Quella vita era difficile, per un giovane abituato come lui a ogni agio, ma quando sognava la fanciulla si sentiva in pace, perché sapeva che il suo cuore non mentiva.


Dall’altra parte del mondo viveva, in effetti una fanciulla dai lunghi boccoli e dagli immensi occhi color cielo. Una fanciulla che rifiutava tutti i pretendenti che i suoi genitori le proponevano. Il suo cuore bramava un giovane che aveva visto solo nei suoi sogni, un giovane alto, elegante e gentile.
Invano i genitori le avevano presentato tutti i giovani di bell’aspetto della società civile, l’avevano condotta a teatro e alle feste, sperando di farle incontrare finalmente il suo amato.
Alla fine, non sapendo più che fare, avevano deciso di mandarla dallo zio, che abitava in un regno lontano. Non sapevano più nemmeno loro se speravano in un incontro fortunato, o se confidavano nel carattere deciso di quello zio per indurre la giovane alla ragione.
La fanciulla accettò di partire, certa che il suo cuore non mentisse.


Lo zio dapprincipio fu gentile e accompagnò la giovane a ogni festa e ogni ballo del regno, presentandole tutti i giovani degli di lei per educazione e per rango. Ma con il passare dei mesi, quando fu chiaro che nemmeno in quel regno aveva trovato lo sposo che desiderava, ottenuto il permesso dei genitori passò a maniere meno cerimoniose.
In sostanza, confinò la fanciulla in casa, dicendole che sarebbe uscita da lì solo quando avesse acconsentito a sposare almeno uno degli innumerevoli giovani che le erano stati presentati.


Il giovane Principe, intanto, aveva perso ogni segno del suo lignaggio. I suoi eleganti abiti si erano consumati da tempo e li aveva dovuti sostituire con abiti più semplici. Lavorando, le sue mani si erano fatte forti e callose, non certo le mani delicate da gentiluomo che aveva un tempo.
Eppure non si rassegnava a tornare al suo regno.
Ogni volta che stava per tornare indietro, udiva per caso qualche voce parlare di una fanciulla bellissima che lo spingeva ad andare a visitare un altro regno e un altro ancora.


Ormai da molto tempo la fanciulla viveva chiusa nella casa dello zio. In quel regno, ormai, nessuno parlava più della leggendaria bellezza della fanciulla venuta da lontano, poiché tutti pensavano che fosse gravemente ammalata.
Occupava le giornate immersa nella lettura nella ben fornita biblioteca dello zio e al tramonto, ogni sera, usciva sulla terrazza ad ammirare il tramonto. Iniziava a nutrire seri dubbi di poter continuare così ancora a lungo. Ma ormai i giovani che l’avrebbero presa in sposa in passato si tenevano alla larga e si erano dimenticati di lei.

(fine prima parte)


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