Il sogno
impossibile
Il
giovane Principe non voleva sposarsi. Non con le fanciulle che il Re e la
Regina gli proponevano. Lui sapeva che non facevano per lui.
L’aveva
sognata, la sposa che voleva, con i lunghi boccoli e gli immensi occhi color
del cielo.
L’aveva
vista assorta, immersa nella lettura. L’aveva vista ridere come una sorgente in
un giardino.
Non
aveva che i suoi sogni, per confidare nella sua esistenza, ma per lui erano
abbastanza.
Purtroppo,
non era lo stesso per il Re e la Regina.
“Tu
vivi di sogni,” gli dicevano “ma intanto il regno ha bisogno di un nuovo re e
di eredi!”
Alla
fine, non vedendo altro modo di seguire il suo cuore, il Principe partì da solo
nella notte, senza portare nulla con sé se non gli abiti che indossava.
Vagò
a lungo per regni diversi, vivendo di quel che trovava o che riusciva a
guadagnarsi con piccoli lavori umili qua e là.
Quella
vita era difficile, per un giovane abituato come lui a ogni agio, ma quando
sognava la fanciulla si sentiva in pace, perché sapeva che il suo cuore non
mentiva.
Dall’altra
parte del mondo viveva, in effetti una fanciulla dai lunghi boccoli e dagli
immensi occhi color cielo. Una fanciulla che rifiutava tutti i pretendenti che
i suoi genitori le proponevano. Il suo cuore bramava un giovane che aveva visto
solo nei suoi sogni, un giovane alto, elegante e gentile.
Invano
i genitori le avevano presentato tutti i giovani di bell’aspetto della società
civile, l’avevano condotta a teatro e alle feste, sperando di farle incontrare
finalmente il suo amato.
Alla
fine, non sapendo più che fare, avevano deciso di mandarla dallo zio, che
abitava in un regno lontano. Non sapevano più nemmeno loro se speravano in un
incontro fortunato, o se confidavano nel carattere deciso di quello zio per
indurre la giovane alla ragione.
La
fanciulla accettò di partire, certa che il suo cuore non mentisse.
Lo
zio dapprincipio fu gentile e accompagnò la giovane a ogni festa e ogni ballo
del regno, presentandole tutti i giovani degli di lei per educazione e per
rango. Ma con il passare dei mesi, quando fu chiaro che nemmeno in quel regno
aveva trovato lo sposo che desiderava, ottenuto il permesso dei genitori passò
a maniere meno cerimoniose.
In
sostanza, confinò la fanciulla in casa, dicendole che sarebbe uscita da lì solo
quando avesse acconsentito a sposare almeno uno degli innumerevoli giovani che
le erano stati presentati.
Il
giovane Principe, intanto, aveva perso ogni segno del suo lignaggio. I suoi
eleganti abiti si erano consumati da tempo e li aveva dovuti sostituire con
abiti più semplici. Lavorando, le sue mani si erano fatte forti e callose, non
certo le mani delicate da gentiluomo che aveva un tempo.
Eppure
non si rassegnava a tornare al suo regno.
Ogni
volta che stava per tornare indietro, udiva per caso qualche voce parlare di
una fanciulla bellissima che lo spingeva ad andare a visitare un altro regno e
un altro ancora.
Ormai
da molto tempo la fanciulla viveva chiusa nella casa dello zio. In quel regno,
ormai, nessuno parlava più della leggendaria bellezza della fanciulla venuta da
lontano, poiché tutti pensavano che fosse gravemente ammalata.
Occupava
le giornate immersa nella lettura nella ben fornita biblioteca dello zio e al
tramonto, ogni sera, usciva sulla terrazza ad ammirare il tramonto. Iniziava a
nutrire seri dubbi di poter continuare così ancora a lungo. Ma ormai i giovani
che l’avrebbero presa in sposa in passato si tenevano alla larga e si erano
dimenticati di lei.
(fine
prima parte)
Nessun commento:
Posta un commento