Bellissima fiaba di Federica Rossi di Inchiostro Rosa
La
stanza buia
Dopo
l'incidente Felicia aveva perso tutta la sua voglia di vivere.
Non
era rimasto nulla di quella ragazzina che sprizzava gioia ed energia, che
stregava tutti con il suo fascino discreto e la sua pronta generosità. Adesso i
suoi occhi erano fissi sul muro bianco, le braccia distese lungo il corpo e le
sue gambe immobili sotto le lenzuola.
Il
medico le aveva dato speranze di miglioramento ma Felicia non riusciva a
trovare la forza ed invece che lottare si era chiusa in se stessa. Mamma le
teneva compagna ogni sera e le raccontava storie di principesse coraggiose che
sfidavano le loro paure, storie di disavventure che prendevano all'improvviso
la giusta direzione, ma nulla serviva a stimolare la piccola Felicia.
Un
giorno la giovane ebbe una crisi fortissima, piangeva e urlava e chiese che
tutta la sua stanza fosse dipinta di nero. Nero come il suo umore.
Felicia
fu spostata allora in salotto e dopo qualche giorno di lavoro rientrò nella sua
camera completamente dipinta di scuro.
-
E quella stella? - chiese la ragazza al padre, guardando un punto luminoso sul
soffitto.
-
Quella stella luminosa sei tu, amore mio. Adesso vedi tutto buio nella tua vita
ma sono sicuro che in te quella stella esiste ancora ed ogni volta che farai un
passo verso la tua rinascita dipingeremo una nuova stella in questo cielo nero.
-
Felicia
rimase molto colpita da queste parole ma non rispose nulla e si fece rimettere
a letto.
Quella
notte, nel buio della sua stanza Felicia mirò a lungo quella stella e ripensò a
tutti i suoi progetti. Ripensò alle sue lunghe passeggiate con le amiche e le
corse in bicicletta e poi le tornò alla mente l'incidente...quella macchina
rossa che aveva mancato lo stop. Il colpo forte e poi il risveglio in ospedale.
Una calda lacrima le scese sulla gota. Ma poi ricordò le parole del medico...'
È solo una questione di volontà, Felicia, tu puoi tornare a camminare ma devi
volerlo fortemente e devi lavorare per riconquistare la tua indipendenza '.
Sorrise
e per la prima volta dormì serena.
Il
giorno seguente chiamò a squarciagola il papà che arrivò di corsa per la
preoccupazione.
-
Papà caro, aiutami, devo cominciare a fare i miei esercizi! - gli disse con
energia.
L'uomo
trattenne il pianto e la strinse forte al petto poi si prese cura di lei.
Quella
sera dipinsero una nuova stella.
E
stella dopo stella, la vita tornò a splendere per Felicia e per la sua
famiglia...
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