Ci siamo.
Ecco la prima fiaba di questa tornata della Disfida, da oggi al 24 dicembre.
Buon divertimento. Buone fiabe.
Zucchero
e miele
Anche
nel piccolo paese di S… era la vigilia di Natale. Anna, la proprietaria dell’unico
negozio di pane e dolci, quella mattina si torceva le mani. Sul tavolo erano
allineati in bell’ordine la farina, le uova, lo zucchero, il burro e il
lievito. Ma la straordinaria nevicata che aveva bloccato tutte le vie di
accesso al paese le aveva impedito anche di ricevere le forniture di zucchero e
miele. Doveva preparare i dolci per Natale, ma non aveva più nulla per addolcirli.
La piccola Irma, di appena tre anni, giocherellava annoiata con gli omini di
pan di zenzero che ornavano il piccolo albero vicino alla porta: «Mamma,
giochiamo?»
«Adesso
no» rispose Anna controllando per l’ennesima volta gli scaffali più nascosti
della dispensa, per vedere se fosse rimasta magari dell’uva sultanina, dello
sciroppo, un po’ di latte condensato… insomma qualsiasi cosa potesse aiutarla a
preparare un dolce. Ma niente, ormai aveva finito tutto e nemmeno l’unico
negozio di alimentari del paese aveva potuto aiutarla.
«Mamma,
guarda! Questo omino sorride!» la chiamò Irma.
«Ti
prego, piccola. Stai buona. La mamma deve risolvere un problema adesso.»
continuando a pensare freneticamente a come preparare i dolci, Anna si avvicinò
alla porta. Fuori la neve continuava a cadere fittissima e uno strato lucido di
ghiaccio aveva ricoperto anche la piccola fontana sulla piazza. Se non fosse
stato per tutta quella neve… Che razza di Natale era, se non c’erano dolci?
Richiamata
dalla bambina, finalmente spostò lo sguardo sull’omino di pan di zenzero. Gli
ornamenti dell’albero erano graziosi, ma non erano dolci. Li aveva preparati
lei stessa e sapeva benissimo che, non avendo la glassa, non aveva potuto disegnare
faccine e sorrisi. Eppure quell’omino di pan di zenzero sorrideva davvero. Una piccola
mezzaluna di impasto mancante disegnava un sorriso proprio al posto giusto.
Chissà, forse aveva rotto quel biscotto senza accorgersene. Anna si ritrovò a
sorridere suo malgrado e poi sorrise anche alla sua bambina, che la guardava speranzosa
abbracciando il suo orsacchiotto. «Mamma, giochiamo a palle di neve?»
“Ma
sì,” pensò Anna annuendo. In fondo, aveva tutta la dolcezza del mondo anche solo
in quel faccino contento. Si infilarono i cappotti e uscirono all’aperto. Fu
solo quando una manciata di neve la colpì sul viso che Anna si fermò di colpo.
Quella neve era dolce come zucchero! La assaggiò di nuovo per esserne certa e
si accorse solo in quel momento che la fontana non era ghiacciata. Era piena di
miele. Corsero a prendere ciotole e caraffe, che riempirono ridendo. E poi di
corsa al tavolo, a lavorare ai dolci per Natale. E in poco tempo tutti gli
omini di pan di zenzero furono ornati di sorrisi di glassa e la vetrina fu
piena di dolci squisiti. E proprio nel mezzo comparve il più bel dolce di
Natale mai visto. Una torta soffice e bianca, a forma di orsetto, e una bambina
con un cappottino rosso.
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